HOW LONG DOES A MAN LIVE?

Meddig él az ember?

Ungheria | 1967 | 56 min | bn | copia restaurat

Un film e un doppio ritratto o, meglio, l’incrocio tra due momenti significativi di un anziano operaio in pensione e di un ragazzo che dalla campagna si sposta in città per fare apprendistato in fabbrica. Lo sguardo di Judit Elek accompagna i due personaggi, mostrandoli nei loro gesti, rivelatori di stati d’animo in apparenza contrapposti, in realtà legati tra loro da suggestive similitudini. Come cambia un uomo che si ritira da una vita dedicata al lavoro? Come si trasforma la propria percezione del mondo dopo aver maturato la radicale di allontanarsi dalla famiglia? Che ne è del desiderio, dei pensieri, delle aspirazioni? Il film non si limita ad osservare questi cambiamenti, ma si rivela attraversato da uno sguardo sensibile, poetico, in cui ciò che emerge è la fragilità dell’esistenza, l’incertezza che domina la vita di un essere umano, in qualsiasi momento, a qualsiasi età (d.d.).

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Ora locale

  • Fuso orario: America/New_York
  • Data: 04 Nov 2024
  • Ora: 11:00

Sala

Cinema La Compagnia
Cinema La Compagnia - Via Camillo Cavour, 50/R, 50121 Firenze
Judit Elek

Regista

Judit Elek

Judit Elek (nata il 10 novembre 1937) è una regista e sceneggiatrice ungherese. Ha diretto 16 film. Da bambina, Judit è sopravvissuta alla Seconda guerra mondiale prima trovando rifugio in una casa in via Pozsonyi, a Budapest, e poi nel ghetto nel quale rimane dal novembre 1944 al gennaio 1945. Dal 1956 al 1961 studia all'Università di Arti Teatrali e Cinematografiche di Budapest, nella classe del regista Félix Máriássy. Tra i suoi compagni di corso figurano Pál Gábor, Imre Gyöngyössy, Zoltán Huszárik, Ferenc Kardos, Zsolt Kézdi-Kovács, János Rózsa, Éva Singer e István Szabó. In questo periodo è tra i fondatori del Balázs Béla Studio, un laboratorio di cinema sperimentale. Con una forte vocazione al documentario e al cinema di poesia, nel 1968 Judit Elek realizza il suo primo lungometraggio, Sziget a szárazföldön (La signora di Costantinopoli). A partire dagli anni Ottanta realizza film storici, come Il processo di Martinovics e i giacobini ungheresi (1980). Negli anni Novanta ha girato alcuni film sull’ebraismo, come Tutajosok (Memorie di un fiume, 1990) e To speak the Unspeakable: The Message of Elie Wiesel (1996).

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