A HUNGARIAN VILLAGE – On the Field of God in 1972-73

Istenmezején 1972–73-ban

Ungheria | 1974 | 78 min | bn | copia restaurata

Mentre delle ragazze giocano e cantano, alcuni ragazzi le osservano in disparte, quasi vergognandosi. L’adolescenza come età delle promesse e dei sogni che si infrangono rapidamente. Quelle ragazze e quei ragazzi parlano delle loro scelte obbligate: potranno continuare gli studi o dovranno andare a lavorare? Dovranno sposarsi presto e abbandonare i loro sogni? Le loro parole, timide e determinate al tempo stesso, i volti che la macchina da presa esplora, mostrandone i segni della malinconia, sono le forme di un viaggio attraverso esistenze diverse: vite di donne che cercano di affermare la loro identità, di lottare contro le usanze restrittive di un piccolo villaggio della campagna ungherese. Il cinema come esplorazione delle forme di vita, in cui lo sguardo interiore emerge attraverso l’attenzione ai gesti e ai dettagli componendo un film poetico e insieme malinconico. (d.d.)

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Ora locale

  • Fuso orario: America/New_York
  • Data: 05 Nov 2024
  • Ora: 9:00

Sala

Cinema Astra
Cinema Astra - Piazza Cesare Beccaria, 9 50121 Firenze (FI)
Judit Elek

Regista

Judit Elek

Judit Elek (nata il 10 novembre 1937) è una regista e sceneggiatrice ungherese. Ha diretto 16 film. Da bambina, Judit è sopravvissuta alla Seconda guerra mondiale prima trovando rifugio in una casa in via Pozsonyi, a Budapest, e poi nel ghetto nel quale rimane dal novembre 1944 al gennaio 1945. Dal 1956 al 1961 studia all'Università di Arti Teatrali e Cinematografiche di Budapest, nella classe del regista Félix Máriássy. Tra i suoi compagni di corso figurano Pál Gábor, Imre Gyöngyössy, Zoltán Huszárik, Ferenc Kardos, Zsolt Kézdi-Kovács, János Rózsa, Éva Singer e István Szabó. In questo periodo è tra i fondatori del Balázs Béla Studio, un laboratorio di cinema sperimentale. Con una forte vocazione al documentario e al cinema di poesia, nel 1968 Judit Elek realizza il suo primo lungometraggio, Sziget a szárazföldön (La signora di Costantinopoli). A partire dagli anni Ottanta realizza film storici, come Il processo di Martinovics e i giacobini ungheresi (1980). Negli anni Novanta ha girato alcuni film sull’ebraismo, come Tutajosok (Memorie di un fiume, 1990) e To speak the Unspeakable: The Message of Elie Wiesel (1996).

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